Thursday 13 November 2008

La criminalità organizzata e il credit crunch


Le attività mafiose nel nostro Paese costituiscono ormai un giro di affari illecito che frutta cifre da capogiro, pari a quelle di una delle principali imprese italiane con ricavi pari a circa 130 miliardi annui ed un utile netto che sfiora i 70 miliardi.

È quanto si rileva dal rapporto "Sos impresa-Le mani della criminalità sulle imprese" presentato questa mattina dalla Confesercenti.

Il rapporto rileva inoltre che "il solo ramo commerciale della criminalità mafiosa e non, che incide direttamente sul mondo dell'impresa ed è oggetto specifico della ricerca, ha ampiamente superato i 92 miliardi di euro, una cifra intorno al 6% del Pil nazionale".

La Confesercenti rileva che "ogni giorno una massa enorme di denaro passa dalle tasche dei commercianti e degli imprenditori italiani a quelle dei mafiosi, qualcosa come 250 milioni di euro al giorno, 10 milioni l'ora, 160 mila euro al minuto".

Il presidente dell'associazione dei commercianti, Marco Venturi, illustrando i risultati di questo che è l'undicesimo rapporto della serie, ha commentato che "la crisi economica rende ancora più pericolosa la mafia. E' un allarme che ci sentiamo di lanciare nel momento in cui la mafia imprenditrice rischia di usare le debolezze e le incertezze dell'economia per rafforzare le sue posizioni. Occorre allora reagire con determinazione: serve un patto solenne per sancire una grande offensiva per la legalità".

Venturi, oltre che appellarsi a governo, forze politiche e sociali, ha chiesto "alle banche una maggiore disponibilità a finanziare le Pmi ed un'azione puntuale di segnalazione delle operazioni sospette".

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